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Il nostro paese

SardegnaDolianova si trova al centro di una zona denominata Parteolla e di cui fanno parte anche i vicini comuni di Serdiana e Soleminis.
La parola "Parteolla" sembra derivare dalle parole latine "Pars Olea", poi "Parte Olla", cioè "luogo degli ulivi", ed infatti in questa zona la cultura dell'ulivo è molto intensa. Lo stesso antico nome del paese, "Dolia" da "D'olia" ("di oliva"), indica il legame tra il paese e l'olivicultura.

Il nome "Dolianova" è nato nel 1905 quando i due attuali rioni di San Pantaleo e Sicci San Biagio, allora comuni autonomi, si fusero fondando il nuovo comune di Dolianova.
L'antica Dolia era, quindi, divisa in due ville: quella di San Pantaleo e quella di Sicci.

Cattedrale di San PantaleoLa villa di San Pantaleo fu donata ad un vescovo di Dolia dalla Giudicessa Benedetta di Massa Lacon nel 1226. Dolia, o Villa di San Pantaleo, era sede del vescovado e, naturalmente, il vescovo officiava nella cattedrale di San Pantaleo. La costruzione di questa chiesa fu iniziata tra il 1150-1160 e fu ultimata e consacrata nel 1289. In stile romanico-pisano è costruita in pietra arenaria, probabilmente scavata in località "Sa Tiria".

Chiesa di San BiagioSicci deriva da "sichi", parola latina che indica "secco"; questa denominazione allude alla più alta altitudine della borgata rispetto a quella di San Pantaleo che, essendo più in basso, convogliava il deflusso delle acque lasciando più secca Sicci. Sicci era un villaggio a carattere feudale separato dalla villa di San Pantaleo e dalla villa di Serdiana dai giardini del conte Boyl di Puttifigari, che occupavano tutta la zona di raccordo tra questi tre centri. Nel XVIII secolo non superava le 750-800 persone, abitanti in circa 170 case, i cui confini erano segnati in maggior parte da siepi di fico d'India.



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